Al Museo Bellomo di Siracusa l’annuncio mariano di Antonello e della tradizione pittorica si riflette nel lavoro di otto artisti del nostro tempo, stabilendo punti di vista alternativi e nuovi spunti di riflessione intorno al messaggio divino.
di Giuseppe Carrubba
Un museo è un racconto del territorio, della sua arte e della sua storia, della sua fede e della sua cultura, ma per essere una realtà viva ha bisogno di accettare nuove sfide, per definire quelle progettualità che diano prospettive storiche, ma anche visioni contemporanee, con slanci innovativi e rimandi alla memoria.
Su questa linea si muove l’Assessorato ai Beni Culturali ed all’Identità Siciliana, nel proporre e portare avanti iniziative per valorizzare la cultura artistica del luogo, con contaminazioni che arricchiscono e stabiliscono un nuovo dialogo culturale.
La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa ha presentato al pubblico il 7 dicembre 2023, la mostra “Messaggi. Antonello Contemporanei” a cura di Diego Cavallaro, Rita Insolia e Michele Romano.
L’Annunciazione di Antonello da Messina e quattro dipinti sullo stesso tema, provenienti dai depositi del museo, sono il punto di partenza di un percorso espositivo originale, attraverso il quale gli artisti invitati si interrogano e presentano il loro lavoro, esprimendo una personale idea di Annunciazione.
Antonello da Messina e l’iconografia rinascimentale siciliana
L’Annunciazione di Antonello da Messina, un dipinto su tavola del 1474, connota il rinascimento siciliano e dialoga, in maniera ideale e in relazione al progetto espositivo museale, con la “Madonna che allatta il bambino”, detta “Madonna del Cardillo”, in marmo bianco di Domenico Gagini.
Nella stessa sala, seguendo l’idea del concept della mostra, vengono messi in luce gli sviluppi successivi di una iconografia che partendo dalla tradizione siciliana del XV secolo, che si precisa nella grande sensibilità introspettiva e rivoluzionaria della tavola di Antonello, arriva alla seicentesca classicheggiante pittura di Giovanni Ventura, oltre alla quale troviamo esposto, sempre sul tema dell’annunciazione, un trittico, una pittura su vetro ed una pala d’arte di Ignoto, ricchi di riferimenti alla tradizione, tra stilemi fiamminghi ed etnoantropologici, con Dio padre benedicente, la colomba dello Spirito Santo, la Vergine e l’Angelo che diventano modelli ideali di cultura popolare.
La mostra propone quindi le diverse narrazioni sul concetto dell’annuncio dell’Angelo a Maria, all’interno di un percorso dove i punti di vista ed i linguaggi stabiliscono corrispondenze e contrapposizioni concettuali e stilistiche.
Messaggi e Annunciazioni
Le opere presentate dagli artisti contemporanei pongono degli interrogativi, fanno discutere, richiamano l’attenzione su un itinerario di allineamento delle proposte, in un pannello centrale e longitudinale: la narrazione si sviluppa tra il contemporaneo e l’antico, in un collegamento temporale laddove lo sguardo si sposta, stimolato da una sensorialità non solo iconica ma anche spaziale; da sfondo le suggestioni e i rimandi dei dipinti su tavola, le pale d’altare di tradizione medievale-bizantina, rinascimentale o barocca che impreziosiscono il museo.
La pittura di Salvatore Alessi trae ispirazione dal cinema e dalla fotografia, con un gesto pittorico che cita le opere del passato. La sua “Annunciata” veste i panni di una ragazza nigeriana salvata dal mare che indossa una coperta termica dorata richiamando nella posa e nella plasticità il manto delle Madonne.
L’opera di Elisa Anfuso introduce un mondo surreale e fiabesco carico di inquietudine, nel quale i collegamenti all’antropologia femminile e popolare si fondono in squisiti simbolismi ancestrali e liberatori. L’artista propone il tema della maternità con una pittura che ha canoni estetici compositivi rinascimentali e teatrali secondo l’iconografica della tradizione.
Tina Sgrò lavora sull’assenza, dipinge con colori essenziali ambienti dove spetta a chi guarda riempire il vuoto per interrogarsi sugli spazi dell’esistenza umana. Nella società contemporanea malgrado il consumismo e lo sviluppo tecnologico che favorisce la connessione e la comunicazione continua, l’artista pone l’attenzione sulla perdita dei valori e dei sentimenti. La luce divina diviene l’unico elemento tangibile e si carica di significati contrastanti ed ambivalenti, si fa portatrice di speranza.
Antonio Gregorio Maria Nuccio, artista naïf, neo-pop e outsiders, dipinge una “Annunciazione” con un approccio laico e ironico, tra citazioni colte e popolari, in una dimensione magica e favolistica.
I riferimenti ai simboli della cultura protocristiana, con i ricami di derivazione bizantina e le maioliche siciliane, gli animali biblici, il ricco giardino fiorito con gli alberi e le piante, vogliono rendere omaggio al giardino medievale e rinascimentale del quattrocento.
Filippo La Vaccara con il trittico “Nunzia e Angelo” fa confluire il senso del sacro in una storia soggettiva che si presta a modello per una visione universale. Il linguaggio della scultura, tre forme in ceramica smaltata, si presta alla rivelazione del divino per mettere in evidenza la dimensione sensoriale degli elementi rappresentati; la testa di Maria senza volto, denota l’assenza di elementi psicologici, ed evidenzia l’origine anonima della donna scelta da Dio, mentre la testa dell’angelo taglia orizzontalmente evidenzia la bocca, funzionale alla trasmissione del Verbo.
La mano dell’angelo, con le dita che si toccano, rappresenta l’unione tra l’umano ed il divino.
Giuseppe Colombo, raffinato pittore e disegnatore, riproduce su tela la sua visione di verità filtrata dalla storia e dal passato. La sua proposta è una versione dell’Annunciazione di Orazio Gentileschi, nella quale isola l’angelo per inserirlo in un contesto astratto e dorato, fuori dal tempo, in uno spazio eterno e metafisico.
Benedetto Poma realizza un lavoro che mescola diversi elementi, sovrappone o giustappone immagini che sono frammenti di una archeologia legata alla storia ed ai mezzi di comunicazione di massa. Sposta la proposta dall’enunciazione del messaggio divino alla crocifissione, per mostrare le tracce del dolore del mondo segnato dai recenti conflitti, tra citazioni bibliche, ortodossie, immagini televisive, che denunciano la cecità degli uomini sui genocidi che si stanno compiendo.
Samantha Torrisi porta avanti una poetica nella quale la dimensione del sacro riguarda una spiritualità che è riflessione sull’uomo e sulla natura. La sua “Annunciazione” si allontana dall’iconografia dell’Angelo e della Madonna, per rappresentare una metafora esistenziale: un uomo piegato in atto di orazione avvolto da una luce, simbolo di divinità e palesamento di vita.
Lo spazio astratto non definisce il luogo e insieme alla presenza umana segna il limite di confine tra il mondo sensibile e trascendenza.
“Messaggi. Antonello contemporanei” ci parla di sperimentazione e generazione di nuovi significati, fa riflettere ponendo interrogativi, curiosità, valori che trovano specificazione nella sua funzione didattica e pedagogica, per essere testimonianza di una pratica che va oltre, aprendo il dialogo sul mondo reale.
In questo modo l’arte contemporanea, valicando e trascendendo i confini, si fa strumento di conoscenza del nostro patrimonio identitario e culturale, per avvicinare la vita al sacro ed alla rivelazione.
Una mostra che ha come sfondo lo spazio della storia e nello stesso tempo richiama l’attualità, con l’icona antica che sottolinea la stabilità e quella contemporanea che invece sottende al frammento, alla variabilità del mondo e della stessa idea del divino.
MESSAGGI. ANTONELLO CONTEMPORANEI
a cura di Diego Cavallaro, Rita Insolia e Michele Romano
7 dicembre 2023 – 31 marzo 2024
Gli artisti in mostra: Salvatore Alessi, Elisa Anfuso, Giuseppe Colombo, Filippo La Vaccara, Antonio Nuccio, Benedetto Poma, Tina Sgrò, Samantha Torrisi.
Catalogo Electa
GALLERIA REGIONALE DI PALAZZO BELLOMO
Via Capodieci, 14 – 96100 Siracusa, SR. Tel. 0931 69511
Orario: da martedì al sabato 9.00-19.00. Domenica e festivi 9.00-13.00, lunedì chiuso.
Mostra inclusa nel biglietto d’ingresso al museo: 8€ intero, 4€ ridotto. Gratuito secondo le normative di legge e ogni prima domenica del mese.